25 novembre 2023: giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Sabato 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Cammineremo per le vie di Montà, fino alla Panchina Rossa in corso De Gasperi, per testimoniare tutto il nostro dissenso per il continuo perpetrarsi di casi di femminicidio.
Data:
23 Novembre 2023
Cammina con noi per dire BASTA
Il 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, cammineremo per le vie di Montà, fino alla Panchina Rossa in corso De Gasperi, per testimoniare tutto il nostro dissenso per il continuo perpetrarsi di casi di femminicidio.
Desideriamo essere vicini alla memoria delle vittime, in questa giornata che ogni anno si rende sempre più necessaria.
L’appuntamento è alle 10.30 in piazza San Michele.
Ci fermeremo per leggere alcuni dati di cronaca attuali e ricordare le donne uccise.
L’impegno durerà, in totale, circa un’ora e ci porterà fino alla Panchina Rossa (in corso De Gasperi) dove lasceremo un omaggio a ricordo di tutte le vittime.
La camminata è aperta a tutti. Donne, Uomini, Famiglie, Bambini, Studenti.
Chiediamo, se possibile, di indossare un tocco di rosso.
Unisciti anche tu a noi.
25 novembre 2023: giornata internazionale contro la violenza sulle donne
I bravi ragazzi. I raptus di follia. Un amore malato. I padri di famiglia che “sembrava una persona così perbene” ed invece ammazzano le proprie famiglie. Le bravate dei giovani.
Lo si trova sempre un modo per non chiamare le cose con il loro vero nome. Per una narrazione un po’ meno brutale di ciò che accade. Per far apparire la violenza di genere un fenomeno quasi assimilato, dalle responsabilità incerte.
Lo si trova sempre un concorso di colpa, per cui capita che è sempre lei che fa qualcosa. È lei che si laurea per prima, è lei che lascia, che se la cerca. È lei che ha un altro, che provoca. È lei che si è ubriacata e non ha quindi evitato il lupo. È lei che si è vestita troppo poco, che è andata a ballare con le amiche. È lei che non ha chiesto aiuto, che è stata ingenua, è lei che è andata all’ultimo appuntamento. È lei che. È sempre lei che.
Sono invece le lame, l’acido, la pistola, le mani nude, la benzina e i fiammiferi, lo stalking, lo stupro, il revenge porn, i soprusi fisici e verbali, le umiliazioni.
Sono le violenze a donne, perpetrate da uomini che dicevano di amarle.
Sono i femminicidi.
Sabato 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
In questi giorni troviamo poesie e citazioni. Frasi di circostanza ed ipocrisie confezionate.
Vediamo foto di fiori e di lividi. Immagini con il rosso delle scarpe e delle panchine. Servizi morbosi alla televisioni ed articoli sui giornali.
Ascoltiamo promesse dalla politica e numeri agghiaccianti.
Ci sentiamo sempre più indignati, impotenti, arrabbiati.
Ripetiamo quasi come un mantra: “Mai più. Non una di meno. Adesso basta!”
Sappiamo però che non basta ancora.
Sappiamo invece che la statistica dice che tra settantadue ore ce ne sarà un’altra.
Sappiamo purtroppo che per il mai più dobbiamo ancora aspettare.
Sappiamo che è sempre più urgente e necessario che questa emergenza sociale e culturale venga veramente affrontata. Dalle istituzioni, dalla scuola, dalla società, tra le mura domestiche delle famiglie.
Sappiamo che, se non si agirà, alla prossima notizia di scomparsa ci ritroveremo di nuovo a pensare e a dire ” lo sapevamo già tutte”.
L’amore con gli schiaffi e le umiliazioni non c’entra nulla.
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Ultimo aggiornamento
27 Novembre 2023, 12:06